Diario della seconda giornata: da Pieve Santo Stefano a Montagna di Sansepolcro

24 agosto: da Pieve Santo Stefano a Montagna di Sansepolcro

La parte iniziale di questa tappa è tutta in salita e porta all'eremo del Cerbaiolo, che era disabitato quando a Francesco fu segnalato come adatto ai suoi frati. Vi soggiornò nel 1230 sant'Antonio per un periodo di ritiro, prima della sua morte, e solo nel 1303 i benedettini ne cedettero la proprietà ai francescani, che nel 1700 lo abbandonarono.
Eremo del Cerbaiolo
Il Cerbaiolo appare aggrappato a una rupe, immerso nel bosco di cerri, querce e noccioli. Attorno a un piccolo chiostro si raccoglie l'ampia chiesa e il convento con 17 celle, sala capitolare e refettorio.
Nel bosco, ai piedi dell'eremo, si trova la cappella di sant'Antonio costruita dove sorgeva la capanna del santo. 
Qui di seguito proponiamo il percorso odierno:


Diario di una giornata che si è rivelata molto faticosa, con partenza alle 7.30 e arrivo a destinazione alle 19.45.
Abbiamo avuto pioggia insistente, con qualche momento di scrosci violenti, per quasi tutto il cammino e abbiamo dovuto superare un dislivello complessivo di più di mille metri. 
Attrezzati per la pioggia, in partenza da Pieve
Al momento di metterci in cammino la pioggia battente avrebbe sconsigliato dall'andare avanti (interruzione del cammino? tappa da percorrere con mezzi pubblici?), se non avessimo avuto un programma che era comunque da rispettare.
L'eremo del Cerbaiolo

Abbiamo deciso di salire sul monte Cerbaiolo evitando il sentiero, divenuto pericoloso durante la notte per la pioggia, e percorrendo una carrareccia che porta sino a 10 minuti circa dall'eremo, che si raggiunge poi su un ripido sentiero.
Nell'eremo ci aspetta una grossa delusione. Oltre al fatto che ci hanno rifiutato l'ospitalità per la notte, abbiamo fatto conoscenza con uno strano eremita (unico residente al Cerbaiolo, abbiamo poi saputo), che vive lì da otto anni e ha preso in posto della "mitica" sorella Chiara, la quale ha ristrutturato l'eremo e lo ha gestito per oltre 40 anni, offrendo ben volentieri ospitalità a chiunque bussasse alla sua porta.

Nella chiesa del Cerbaiolo
Il soggetto che gestisce attualmente la struttura è davvero particolare: in un primo momento ci ha trattato con una certa freddezza, ponendosi nei nostri confronti quasi sulla difensiva; successivamente, anche in forza delle nostre sollecitazioni al dialogo, si è aperto con noi, confidandoci in fondo la durezza della sua estrema solitudine, vissuta coltivando fiori e piante da frutta, oltre che naturalmente nella preghiera (anche se di essa non ne ha fatto parola).
Comunque, al termine della nostra visita, dopo aver chiaccherato con noi, ci ha persino voluto offrire un caffé! 
Nel pomeriggio abbiamo avuto qualche problema, a causa del perdurante cattivo tempo. Perso in un bosco il sentiero, a causa di qualche segnale poco chiaro o mancante (passati 15/20 minuti di tempo prima di tornare su quello giusto e ben segnato), abbiamo avuto poi notevoli difficoltà su un tratto di salita ripida (non più di 10 metri) a motivo del fango su roccia levigata, sulla quale si slittava privi del tutto di punti di appoggio stabili e sicuri. Una scarica di adrenalina ci ha permesso di superare l'impasse.
La meta era ancora lontana, ma oramai fortunatamente in discesa o falsopiano e soprattutto smette di piovere.
Arriviamo infine a Montagna di Sansepolcro molto stanchi (soprattutto per lo stress) nell'agriturismo Alla Battuta, di tipo familiare, molto accogliente.
A motivo della stanchezza e dello stress, durante parte della giornata c'è stato qualche diverbio e/o qualche incomprensione tra noi. Bisogna controllarsi un po' di più, anche se momenti di tensione sono comprensibili e giustificabili in determinate circostanze.



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