Lasciata Valfabbrica, salendo verso la parte alta del paese, ci si immette sulla strada che porta a San Nicolò.
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Forre del rio Grande |
Nel caso di pioggia, onde evitare il sentiero fangoso e scivoloso, è consigliabile arrivare alla Pieve di san Nicolò sulla strada asfaltata.
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Pieve di San Nicolò |
Ancora qualche chilometro e si perviene
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Ponte dei Galli |
Si entra finalmente in Assisi, dopo un ultimo chilometro di salita e la discesa lungo uno stretto vicolo che porta alla spianata di fronte alla basilica.
In Assisi, oltre la Basilica del Santo, sono numerosi, naturalmente, i luoghi di Francesco. Su tutti pensiamo di dover ricordare San Damiano e Santa Maria degli Angeli.
La piccola chiesa di San Damiano, inglobata nel convento omonimo, è il luogo centrale della vita di Francesco: qui inizia il suo cammino, nell'ascolto della voce del Crocifisso; qui, rientrato da Gubbio, visse con i primi compagni a servizio di poveri e di lebbrosi; qui santa Chiara visse con le sue "dame della povera vita".
Nel convento tutto sembra fermo al tempo di Chiara: il coro, il refettorio, l'orto e il giardino.
Sotto il convento nella "capannuccia" Francesco compose il Cantico delle Creature; nel dormitorio, infine, Chiara morì nel 1253.
Ai piedi del Subasio è stata edificata Santa Maria degli Angeli, la grande basilica che racchiude la piccola ma molto importante chiesa della Porziuncola, il luogo che ha visto nascere la comunità dei fratelli di Francesco nel 1209.
La chiesetta, edificata attorno all'anno Mille dai benedettini fu concessa a Francesco per un affitto simbolico.
A destra del presbiterio è situata la "cappella del Transito", una cella adibita a infermeria nella quale Francesco morì il 3 ottobre 1226.
All'interno del convento si trova il famoso roseto, in cui Francesco si gettò, nell'intento di espiare i propri peccati; la pianta perse tutte le spine e non ferì il corpo del Santo. Ancora oggi il roseto è privo di spine.
Siamo arrivati all'ultima tappa del nostro pellegrinaggio. Sarebbe una tappa breve, di soli 14 chilometri, ma ieri noi abbiamo pernottato a Torre di Biscina e dunque oggi in mattinata dobbiamo raggiungere Valfabbrica e solo nel pomeriggio arriveremo ad Assisi.
Quest'ultima giornata ha un programma anomalo e "movimentato". Visto che dobbiamo aggiungere più di 15 chilometri alla tappa si è deciso di portare un solo zaino, per di più abbastanza leggero (con acqua e qualche genere di prima necessità). Inoltre, modificando parzialmente il percorso prendiamo appuntamento con Cecilia (che ci segue/precede in automobile) per l'ora della sosta per il pranzo. Le cose andranno poi un po' diversamente.
Arriviamo a Valfabbrica abbastanza spediti alle 10.30 e con un messaggio Cecilia ci fa una sorpresa: anche lei da poco è lì.
Alle 11 rullo di tamburi e suono prolungato di campane annunciano che nella chiesa principale del paese si sta per celebrare l'Eucaristia. Contrariamente all'idea iniziale, secondo la quale avremmo partecipato all'Eucaristia ad Assisi, Tina decide di fermarsi qui per la celebrazione domenicale.
Siamo capitati nel bel mezzo di una festa paesana: la comunità parrocchiale dà il benvenuto a un piccolo gruppo di suore, che presteranno il loro servizio in paese nel prossimi anni. Celebra la funzione il Vescovo di Assisi, alla presenza delle autorità di Valfabbrica, con la sindaco e i carabinieri ai primi banchi.
i tratta di una Messa cantata da un bel coro, con diversi discorsi di circostanza con elogi e ringraziamenti vari, per cui si arriva a uscire dalla chiesa alle 12.30.
A questo ponto si decide di fermarci lì per il pranzo e per il riposo pomeridiano. in un piccolo giardino dietro la chiesa consumiamo un pasto frugale, procurato da Cecilia con una certa difficoltà, motivo della chiusura domenicale dei negozi. Torniamo a camminare alle 14.
Gli ultimi chilometri si avvertono sempre come i più faticosi! Ricordo che a Santiago Tina preferì fermarsi a soli 4 chilometri dalla nostra meta, per non arrivare stravolta dalla fatica nel Santuario. Questa volta accadrà proprio il contrario, essendo stati costretti ad allungare, forse più del dovuto l'ultima tappa.
Sotto il sole cocente di fine di agosto, anche se spesso il sentiero ci ha permesso di rifugiarci all'ombra del bosco, nonostante lo zaino sia ormai leggero (non più di 4/5 chili), la fatica si fa sentire ancora di più che in precedenti occasioni.
Arrivati nel "Bosco di san Francesco", situato nella periferia di Assisi, ai suoi piedi, è risultato veramente micidiale l'ultimo tratto, uno strappo si almeno 150 metri su strada asfaltata, con auto che sfrecciano accanto. Siamo condotti alla Porta di San Giacomo, a 200 metri circa dalla Basilica maggiore.
Ci accordiamo telefonicamente con Cecilia (che è già in albergo), la quale ci porta con l'auto lo zaino di Tina e quel che manca al mio. Pertanto, equipaggiati di nuovo da "pellegrini", ci rechiamo alla tomba di Francesco, la nostra meta.
Si entra nella basilica inferiore, si scendono le scalette delle cripta e ci si trova dinanzi a un possente pilastro dove si conservano le ossa di Francesco. Ai quattro lati le urne dei suoi fratelli più cari (Leone, Angelo, Ruffino e Masseo)
In Assisi, oltre la Basilica del Santo, sono numerosi, naturalmente, i luoghi di Francesco. Su tutti pensiamo di dover ricordare San Damiano e Santa Maria degli Angeli.
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Crocifisso |
Nel convento tutto sembra fermo al tempo di Chiara: il coro, il refettorio, l'orto e il giardino.
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Convento di San Damiano |
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Cappella della Porziuncola |
La chiesetta, edificata attorno all'anno Mille dai benedettini fu concessa a Francesco per un affitto simbolico.
A destra del presbiterio è situata la "cappella del Transito", una cella adibita a infermeria nella quale Francesco morì il 3 ottobre 1226.
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Cappella del Transito |
Siamo arrivati all'ultima tappa del nostro pellegrinaggio. Sarebbe una tappa breve, di soli 14 chilometri, ma ieri noi abbiamo pernottato a Torre di Biscina e dunque oggi in mattinata dobbiamo raggiungere Valfabbrica e solo nel pomeriggio arriveremo ad Assisi.
Quest'ultima giornata ha un programma anomalo e "movimentato". Visto che dobbiamo aggiungere più di 15 chilometri alla tappa si è deciso di portare un solo zaino, per di più abbastanza leggero (con acqua e qualche genere di prima necessità). Inoltre, modificando parzialmente il percorso prendiamo appuntamento con Cecilia (che ci segue/precede in automobile) per l'ora della sosta per il pranzo. Le cose andranno poi un po' diversamente.
Arriviamo a Valfabbrica abbastanza spediti alle 10.30 e con un messaggio Cecilia ci fa una sorpresa: anche lei da poco è lì.
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Valfabbrica |
Siamo capitati nel bel mezzo di una festa paesana: la comunità parrocchiale dà il benvenuto a un piccolo gruppo di suore, che presteranno il loro servizio in paese nel prossimi anni. Celebra la funzione il Vescovo di Assisi, alla presenza delle autorità di Valfabbrica, con la sindaco e i carabinieri ai primi banchi.
i tratta di una Messa cantata da un bel coro, con diversi discorsi di circostanza con elogi e ringraziamenti vari, per cui si arriva a uscire dalla chiesa alle 12.30.
A questo ponto si decide di fermarci lì per il pranzo e per il riposo pomeridiano. in un piccolo giardino dietro la chiesa consumiamo un pasto frugale, procurato da Cecilia con una certa difficoltà, motivo della chiusura domenicale dei negozi. Torniamo a camminare alle 14.
Gli ultimi chilometri si avvertono sempre come i più faticosi! Ricordo che a Santiago Tina preferì fermarsi a soli 4 chilometri dalla nostra meta, per non arrivare stravolta dalla fatica nel Santuario. Questa volta accadrà proprio il contrario, essendo stati costretti ad allungare, forse più del dovuto l'ultima tappa.
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Porta di san Giacomo |
Arrivati nel "Bosco di san Francesco", situato nella periferia di Assisi, ai suoi piedi, è risultato veramente micidiale l'ultimo tratto, uno strappo si almeno 150 metri su strada asfaltata, con auto che sfrecciano accanto. Siamo condotti alla Porta di San Giacomo, a 200 metri circa dalla Basilica maggiore.
Ci accordiamo telefonicamente con Cecilia (che è già in albergo), la quale ci porta con l'auto lo zaino di Tina e quel che manca al mio. Pertanto, equipaggiati di nuovo da "pellegrini", ci rechiamo alla tomba di Francesco, la nostra meta.
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Arrivati! |
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Tomba di san Francesco |
Sostiamo per qualche minuto di raccoglimento e in preghiera, tra diversi visitatori e pellegrini in religioso silenzio.
A differenza di Santiago, qui mi sono commosso, nel sentire emotivamente la presenza del Poverello di Assisi.
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