Diario della sesta giornata: da Pietralunga a Gubbio

28 agosto: da Pietralunga a Gubbio

Dopo qualche chilometro si raggiunge l'abbazia di San Benedetto, che dà anche il nome alla località, nella quale, come vuole la tradizione, Francesco si sarebbe fermato, andando a La Verna.
Si cammina senza difficoltà attraverso boschi e prati aperti, che offrono ampie vedute sui colli circostanti. 
Madonna di Montecchi
La strada alterna qualche leggera salita a dolci discese, passando accanto a un piccolo lago artificiale, per poi inoltrarsi in un bosco.
Superato un gruppo di casali e un passo, si affronta una salita sino a giungere alla Madonna di Montecchi.
Superata la chiesetta, si svalica e il panorama si apre sulla grande pianura eugubina. Dopo un chilometro circa si torna sulla strada asfaltata.
Dopo la frazione di Loreto la strada provinciale si distende a mezza costa, ombreggiata da grandi querce e successivamente scende sulla statale, da cui si prende una stradina che porta all'odierna meta.
A Gubbio si vive una particolare atmosfera, tra le sue strette viuzze, alle volte molto ripide, tra case di pietra bianco rosato; ci si sente catapultati in un'altra epoca, proprio quella medievale di Francesco.
Entrati nella periferia  si passa accanto all'anfiteatro romano
Anfiteatro romano
e si prosegue poi sul viale del teatro romano sino a raggiungere la porta medievale della città.
Dopo averla attraversata, si raggiunge la Chiesa di San Francesco:
Chiesa di San Francesco
qui si viene accolti dalla statua in bronzo, che raffigura Francesco e il lupo, a ricordo del miracolo della belva ammansita da Francesco.
S. Francesco della pace
Non molto distante, nei pressi della Porta romana, è situata un'altra chiesetta dedicata a Francesco, la Chiesa di san Francesco della pace o dei Muratori
Secondo la tradizione è in questo luogo che si ritirava a dormire il lupo ammansito da Francesco e dove po sarebbe stato sepolto.
Gubbio è una città molto legata alla memoria di  Francesco, proprio in virtù del patto di pace che secondo la tradizione egli fece stringere tra gli abitanti del luogo e il lupo che li terrorizzava.
La Vittorina
Altra chiesa cui far visita è quella di Santa Maria della Vittoria o La Vittorina, dedicata alla vittoria sui saraceni. Secondo la tradizione, riportata dai Fioretti, proprio in questo luogo Francesco ammansì il lupo. Una volta edificata la chiesa gli fu concessa ed egli vi istituì la prima comunità francescana di Gubbio.


L'odierno percorso inizia su strada asfaltata, per proseguire poi su sterrato, in un continuo saliscendi:


La giornata sin dal mattino ci riserva una sorpresa.
Partiti di buon mattino, dopo un'abbondante colazione e avendo acquistato qualcosa per il pranzo, percorsi pochi chilometri, Cecilia ci confida che non è più in grado di proseguire. I problemi ai piedi, martoriati da diverse vesciche, sono tali che non le permettono di andare avanti. Da un paio di giorni, pur di non arrendersi, va alternando gli scarponi a scarpe più leggere e comode; inoltre a sera ha sempre cercato di fare il possibile per curarsi. Tutto invano.
Siamo su una strada secondaria e pertanto poco frequentata. Per fortuna (Tina parla di Provvidenza...) su nostra richiesta si ferma una delle poche auto in transito, alla cui guida è una signora che su nostra richiesta prende con sé Cecilia e addirittura le dà un passaggio sino a Gubbio. 
Tina e io proseguiamo così da soli.
Dopo qualche chilometro raggiungiamo l'abbazia di San Benedetto, che dà anche il nome alla località, nella quale, come vuole la tradizione, Francesco si sarebbe fermato, andando a La Verna.
Veduta
Si cammina senza difficoltà attraverso boschi e prati aperti, che offrono ampie vedute sui colli circostanti. 
Madonna di Montecchi
La strada alterna qualche leggera salita a dolci discese, passando accanto a un piccolo lago artificiale, per poi inoltrarsi in un bosco.
Superato un gruppo di casali e un passo, si affronta una salita sino a giungere alla Madonna di Montecchi.
Superata la chiesetta, si svalica e il panorama si apre sulla grande pianura eugubina. Dopo un chilometro circa si torna sulla strada asfaltata.
Monastero di Loreto
Dopo la frazione di Loreto la strada provinciale si distende a mezza costa, ombreggiata da grandi querce e successivamente scende sulla statale, da cui si prende una stradina che porta all'odierna meta.
Arriviamo alla periferia di Gubbio alle 17.30. 
Finalmente riusciamo a comunicare telefonicamente con Cecilia e da lei apprendiamo che il Monastero di Sant'Ubaldo, presso il quale siamo prenotati per la notte, è situato su una collina prospiciente la città e che è raggiungibile solo con una funivia. 
Monastero di Salt'Ubaldo
Poiché non facciamo a tempo a raggiungere la stazione di partenza della funivia prima della sua ultima corsa giornaliera, né siamo disponibili ad almeno altre due ore di cammino supplementare, in coda a una giornata molto faticosa, prendiamo un taxi per recarci al monastero.
Panorama di Gubbio dal Monastero 
Incantevole è il luogo in cui è situato, in mezzo a un fitto bosco. Siamo alloggiati in una foresteria con diverse stanze e con uso cucina, che viene messa a disposizione di singoli pellegrini come anche di gruppi. 


Visitiamo la chiesa e poi ci rechiamo in un vicino ristorante per la cena, durante la quale abbiamo festeggiato Cecilia, nel giorno del suo compleanno.



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