Diario della quarta giornata: da Fighille a Città di Castello

26 agosto: da Fighille a Città di Castello

Usciti da Citerna il percorso si snoda con alternanza di salite e discese con brevi tratti di falsopiano sino alla località Le Burgne, da cui si gode un panorama a 180° sulla valle del Tevere e sul paesaggio umbro, disegnato da colline, paesi di pendio, boschi e chiese.

Raggiunta Lerchi, si prosegue in falsopiano sino a un bivio, da cui si inizia  a riconoscere in lontananza il campanile cilindrico del duomo di Città di Castello.

Prima di entrare in città un'edicola votiva e una croce di ferro segnalano l'eremo francescano del Buon Riposo.
Posto in un luogo isolato sul monte Citerone, già ai tempi di Francesco in luogo isolato esisteva un romitorio, costituito da alcune grotte naturali. 
Eremo del  Buon Riposo
Il luogo ha successivamente acquisito l'attuale denominazione di "buon riposo" dalle parole pronunciate dallo stesso Francesco che qui era solito fermarsi quando si recava a La Verna. 
Attualmente l'eremo, completamente ristrutturato, è proprietà privata.
La meta dell'odierna tappa, Città di Castello, nel 1224 ha visto suo ospite Francesco, poco dopo aver ricevuto le stimmate, presso una famiglia del luogo. 

Ecco la tappa di oggi con l'altimetria:

Da notare che alla tappa odierna è da aggiungere il percorso da Fighille a Citerna, che ieri non abbiamo compiuto.

Quella odierna è una giornata di gran caldo.
Spirito Santo
Chiesa di Citerna
Giunti ormai alle porte di Citerna s'incontra il monastero dello Spirito Santo, un tempo convento francescano; oggi ospita un'attiva comunità di religiose benedettine. Si tratta di un luogo adatto a un ritiro spirituale.
A Citerna abbiamo consumato la nostra prima colazione e ci è dispiaciuto non aver potuto visitare il piccolo paese, perché, da quel che abbiamo potuto vedere anche solo di sfuggita, ne sarebbe valsa la pena.
Abbiamo commesso l'errore di fare acquisti per il pranzo, imbarcando così un peso in eccesso negli zaini. 
Citerna lontana sulla collina, in cammino verso Leschi

Pertanto per diversi chilometri, e sotto il sole, abbiamo faticato oltre misura, sino a Leschi, quando finalmente abbiamo potuto alleggerirci delle cibarie.
... in cammino

Dopo una lunga pausa pomeridiana alle 15 abbiamo ripreso il cammino e siamo giunti alle viste di Città di Castello alle 18 circa.
Si è rivelato ancora una volta provvidenziale il navigatore della Garmin, dove sono memorizzate le tracce del nostro Cammino, giornata per giornata: ci ha permesso di raggiungere con facilità l'indirizzo del nostro odierno alloggio. Si tratta di una camera con uso cucina situata nel centro storico della città.
Città di Castello
All'ingresso di Città di Castello Tina ha avvertito dolore a un tendine, fortunatamente scomparso poi in serata. Cecilia, invece, da ieri ha vesciche su ambedue i piedi, dovute probabilmente a scarponi non idonei al nostro cammino. Le sta curando.
Dopo una cena preparata e consumata nella piccola cucina, abbiamo come di solito programmato la giornata di domani, leggendo il nostro libro/guida.
Con Tina abbiamo discusso animatamente, perché teme i 31 chilometri di una tappa che ritiene troppo impegnativa. Mi accusa di minimizzare l'impegno. Anche assieme a Cecilia, arriviamo a concordare che se dovessimo constatare che non riusciamo ad arrivare a destinazione per le 20/20.30, potremmo telefonare al gestore dell'hotel di Pietralunga per chiedergli di venirci a prendere con un'auto.




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