Seconda giornata

24 agosto: dall'eremo del Cerbaiolo a Sansepolcro

Sul sentiero che porta dal Cerbaiolo a Sansepolcro s'incontra il convento di Montecasale, nel quale soggiornò Francesco nel viaggio di ritorno ad Assisi, dopo aver lasciato per sempre La Verna.
Francesco amava particolarmente la solitudine di queste colline e il Sasso Spicco, posto ai piedi del convento e immerso in una vera e propria foresta di lecci. Il sentiero per arrivarci è ripido e tortuoso, il suo aspetto davvero selvaggio.

Eremo di Montecasale
Nella Cappella si trova un'iscrizione:
"Qui hanno dimorato tre santi: Francesco, Antonio e Bonaventura.
Qui tre empi briganti hanno vissuto come santi.
Qui numerosi venerabili morirono nel Signore.
Pertanto beati quelli che abitano in questa tua casa, Signore!"

Ai piedi della grande balconata su cui poggia l'intero convento c'è un orto, coltivato dai frati cappuccini, che vi risiedono. Proprio qui sarebbe avvenuto l'episodio del cavolo, raccontato nei Fioretti.

Montecasale (interno)
La cosiddetta "storia del cavolo" è una sorta di piccola storia Zen:
"Una volta che Francesco si trovava nell'eremo
giunsero due ragazzi che volevano entrare nella comunità.
Francesco li accolse e come primo compito chiese loro
di piantare nell'orto dei cavoli con le radici in su.
Uno di loro era un contadino 
alla strana richiesta obiettò che i cavoli 
non potevano crescere se piantati a rovescio.
Francesco non prestò attenzione all'obiezione
e insisté nel volere che le radici dei cavoli 
fossero volte verso il cielo.
L'altro ragazzo prese il suo cavolo
e seguì le indicazioni di Francesco.
Finì che il contadino fu rimandato ai suoi campi,
con la benedizione di Francesco,
che lo invitò a essere un bravo contadino,
mentre l'altro fu ammesso nel gruppo dei fratelli"
[dai Fioretti]

Qui di seguito proponiamo il percorso odierno:


Si noti che i chilometri da percorrere in realtà sono solo 14, dal momento che il punto di partenza è l'eremo del Cerbaiolo e non Pieve di Santo Stefano.
Dall'eremo di Montecasale si scende entrando in una fitta, intricata vegetazione nella quale si nasconde il Sasso Spicco, larga cengia sormontata da massi davvero suggestivi. Scendendo ancora si passa per il borgo di San Martino e finalmente si arriva a Sansepolcro.

Sansepolcro
La cittadina deve il suo nome e la sua stessa fondazione a due pellegrini, Arcano ed Egidio, che tornano da Gerusalemme con preziose reliquie e che nella notte che trascorrono presso una fonte della valle tiberina hanno in sogno una visione, che impone loro di fermarsi e di fondare una città in onore del Sepolcro di Cristo. La notizia si sparse e molta gente scese dai monti sui quali viveva per edificare la propria casa nel luogo indicato dai due pellegrini. Questa storia leggendaria è confermata dagli storici ed è davvero emblematica del passaggio dall'epoca feudale a quella comunale.
A Sansepolcro nacque Piero della Francesca e alcune delle sue opere più importanti sono conservate nel Museo Civico della città.


Dall'eremo Cerbaiolo a Sansepolcro

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